Abbattimenti senza sosta da parte dell’Arif: oggi si chiuderà la prima fase con le eradicazioni degli ulivi colpiti da xylella, sul versante ovest della provincia di Brindisi, tra Francavilla Fontana e Latiano.
Nei prossimi giorni le ruspe raggiungeranno, l’area jonica tra Crispiano, Montemesola e Montesiasi, anche la Piana dei millenari sul fronte adriatico. In questa zona sono almeno 450 le piante che saranno abbattute tra i comuni di San Vito dei Normanni, Carovigno ed Ostuni. Non si tratta tutti solo di ulivi monumentali: la maggioranza degli alberi da abbattere è composta da piante giovani, alcune di decine di anni, ma comunque produttive e fonte di reddito per le aziende agricole del posto.
E’ in particolare il comune di Carovigno, il “fronte” caldo ora per evitare nuovi contagi a nord della Puglia. Qui nel piccolo borgo brindisino sono 385 le piante che saranno abbattute, perché risultate positive al batterio. A seguire in prima persona quelle che saranno le misure dell’Arif nella zona, il sindaco di Carovigno Massimo Lanzilotti.
«Questa volta pretendiamo che siano rispettati gli accordi e gli impegni presi. Non tollereremo più quanto avvenuto a gennaio, con tecnici ed imprese che si presentavano di notte nei terreni dei miei concittadini, non svolgendo neanche bene le procedure. Riponiamo ampia fiducia nel neo commissario Arif Oronzo Milillo. Nei precedenti incontri ho già ampiamente annunciato la disponibilità nel programmare gli interventi».
Il comune di Carovigno, in questi giorni che anticipano l’arrivo delle ruspe per gli abbattimenti nel territorio, sta fornendo all’Arif, i dati dei proprietari dei singoli terreni interessati alle procedure. «Tutto questo affinché si possa lavorare in perfetta sintonia ed evitare ritardi o un clima di tensione che in questa fase non aiuterebbe nessuno. Abbiamo chiesto il cronoprogramma degli abbattimenti proprio per seguire ed interagire con i tecnici. Siamo consapevoli della gravità del problema, ed il primo obiettivo è arginare nuovi possibili contagi verso nord –spiega Massimo Lanzilotti- per questo pretendiamo anche che si riprenda in questa zona con i monitoraggi».
Ma in queste ore la preoccupazione dei sindaci della zona è indirizzata, anche sulla crisi del governo centrale, e su quelle che possono essere le ripercussioni negative, in merito alle misure previste di sostegno agli olivicoltori, annunciate a più riprese dai ministri Gian Marco Centinaio e Barbara Lezzi. «Questa situazione d’incertezza politica non aiuto nessuno. Come al solito promesse e promesse, e poi i risultati sono quelli sotto gli occhi di tutti: solo la Regione- attacca il sindaco di San Vito dei Normanni Domenico Conte- sta rispettando gli impegni presi. Io ho partecipato a tutti gli incontri istituzionali. Nulla è stato fatto di quanto ipotizzato per gli operatori del settore colpiti dalla malattia».
Ad un futuro complesso, pieno di interrogativi, su quello che potrà essere il destino dei decreti attuativi previsti dal governo dimissionario per i 300 milioni di euro alla Puglia, si associa una realtà caratterizzata da interventi concreti, almeno in termine di applicazione delle misure dell’Unione Europea per il contrasto alla malattia. L’Arif anche ieri ha confermato la volontà di procedere all’eradicazione totale di 650 piante entro il 15 settembre.
«Abbiamo perso tanto tempo, in passato. Forse anche sottovalutando il problema. Ora – conclude Conte- occorre cercare di non accumulare altri ritardi e procedere con quanto prevedono le misure proposte dalla scienza». Il sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo chiama in causa anche il governo regionale. «Auspico che questa fase tanto dolorosa quanto necessaria sia preceduta da incontri con i proprietari dei terreni con alberi infetti da abbattere, al fine di fornire loro la giusta informazione. La disponibilità del comune di Ostuni e degli uffici preposti a collaborare con Arif è piena e indiscutibile.
Insisto nel ritenere che la Regione debba intervenire in favore del comparto per sostenere economicamente gli agricoltori nelle buone pratiche, nel sovrainnesto e nel reimpianto. La piana degli ulivi non è solo patrimonio dei singoli proprietari ma rappresenta un aspetto paesaggistico da cui trae beneficio commericiale e turistico tutto il territorio».