Non c’è stato nessun reato e tutto l’iter amministrativo è stato corretto.
Il procedimento a carico del sindaco di Alberobello, Michele Longo, del dirigente comunale, Giuseppe Palmisano, e del titolare dell’impresa esecutrice dei lavori, Tiziano Zigrino, è stato archiviato, nella vicenda riguardante l’ex mercato coperto, in relazione alle accuse di abuso di ufficio, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.
Ieri, giovedì 14 febbraio, è stato depositato il provvedimento con cui il Gip del Tribunale di Bari ha definito lo stralcio del procedimento penale a carico del sindaco (difeso dall’avv. Nicola Miccolis), del dirigente comunale (difeso dall’avv. Angelo Loizzi) e della ditta a cui era stato affidato il rifacimento dell’ex mercato coperto (difesa dall’avv. Maria Castrucci).
Il caso è partito nel 2015 con diversi esposti alla procura da parte di un Comitato locale. Dal pubblico ministero fu allora disposto il sequestro del cantiere con la contestazione di una serie di illegittimità riguardanti il procedimento amministrativo (tra cui l’affidamento dell’appalto) e, soprattutto, la violazione delle norme urbanistiche e paesaggistiche.
L’azione difensiva dei legali Miccolis e Loizzi ha poi portato al dissequestro del cantiere e allo stralcio del procedimento.
Un primo stralcio era quello riguardante l’abuso paesaggistico con la richiesta di archiviazione da parte del PM. Tale Richiesta (contro la quale il Comitato aveva presentato opposizione) era stata accolta dal GIP, dott. Anglana, che aveva disposto l’archiviazione ritenendo l’opera conforme alle norme paesaggistiche vigenti e chiarendo che nessuna violazione era stata perpetrata.
Le indagini sono proseguite per l’altro stralcio del procedimento riguardante una serie di ipotesi di reato tra cui l’abuso di ufficio, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. Procedimento che come il precedente sì è concluso con una richiesta di archiviazione da parte della Procura contro la quale il Comitato ha di nuovo presentato opposizione.
Il 5 febbraio scorso si è tenuta l’udienza e oggi il giudice per l’indagini preliminari ha sciolto la riserva e depositato il provvedimento con cui le posizioni del sindaco e del titolare dell’impresa vengono archiviate. L’opposizione è stata considerata inammissibile e rigettata nel merito.
Pertanto, dopo il provvedimento del primo stralcio del processo in cui si confermava la legittimità dell’opera in riferimento alle norme paesaggistiche, il provvedimento di oggi, riguardante il secondo stralcio, chiarisce che non ci sono state violazioni delle norme e il procedimento amministrativo adottato è stato corretto in ogni sua parte.
Con il provvedimento di archiviazione di cui sopra si pone la parola fine su questa lunga vicenda giudiziaria, durata ben quattro anni.