Carovigno, l’ex sindaco Lanzilotti scrive al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Massimo Lanzilotti
Massimo Lanzilotti

Carovigno, l’ex sindaco Lanzilotti scrive al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

“Questa mattina ho inviato una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente del Governo, al Ministero dell’Interno e a chi di competenza a livello nazionale, al Presidente della Regione Puglia e al Presidente A.N.C.I.

Una lettera cofirmata da me e dall’ex Presidente del Consiglio comunale Francesco Leoci per chiedere delucidazioni sulle seguenti circostanze inerenti il Comune di Carovigno, a seguito dello scioglimento prima e delle sentenze poi di  piena assoluzione e di candidabilità che ci hanno riguardato.

In sintesi le riflessioni sollevate nella lettera sono le seguenti:

1) Come è possibile che un Comune quale Carovigno sia stato sciolto per mafia nonostante l’inesistenza dei presupposti? Ovvero SENZA PROVE e senza il presupposto dell’accertata infiltrazione?

E nonostante una ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari che già da giugno 2020 ESCLUDEVA la presenza di criminalità organizzata e di mafia sul territorio!

2) Come è possibile togliere ingiustamente a un Comune quale Carovigno la possibilità di avere un Sindaco regolarmente eletto?

3) Come è possibile che in un Comune sciolto ingiustamente per mafia come Carovigno, ci sia anche solo la possibilità di una proroga del mandato della Commissione Straordinaria fino a marzo prossimo, nonostante le sentenze?

Da una parte sentenza irrevocabile di PIENA ASSOLUZIONE PERCHÈ IL FATTO NON SUSSISTE e dall’altra SENTENZA DI CANDIDABILITÀ sia per il sottoscritto ex Sindaco che per Francesco Leoci, ex Presidente del Consiglio comunale.

Quale illegalità sono chiamati a contrastare i Commissari sia ora che allora?

A tal proposito sottolineo inoltre che nelle motivazioni della sentenza stessa c’è scritto palesemente che: io in primis, il presidente del consiglio comunale e l’amministrazione comunale intera nei confronti dei parcheggi di Torre Guaceto ha agito in maniera assolutamente impeccabile, anzi anche contro eventuali interessi sul territorio.

E allora preghiamo chi ne ha facoltà di ristabilire lo stato di diritto nel Comune di Carovigno, consentendoci il ritorno alle urne alla prima occasione utile e cioè il prossimo autunno. La città, oltre che noi personalmente, ha subito una ingiustizia. Ora che finalmente giustizia e verità sono state fatte, la città ha – come minimo – diritto di tornare al voto subito”.

Massimo Lanzilotti – Ex Sindaco di Carovigno