In questa pianta è stata accertata la presenza della malattia sin dal luglio 2017: a ottobre scorso, il rappresentante dei Cinque Stelle ha eletto il domicilio, per impedire la possibile procedura di eradicazione.
Nel tardo pomeriggio di ieri l’Arif e’ intervenuta in contrada Termetrio a Cisternino per procedere all’abbattimento dell’ulivo colpito da xylella fastidiosa, che si trovava in un terreno diventato, nelle scorse settimane, residenza parlamentare del senatore dei 5 stelle Lello Ciampolillo.
Necessaria la presenza delle forze dell’ordine per monitorare il lavoro dei tecnici incaricati per l’eradicazione. In questa area della Valle d’Itria, infatti, c’è un presidio costante da parte di un gruppo di attivisti, che contestano gli abbattimenti, e che già il 17 dicembre scorso avevano impedito la procedura all’Arif.
In questa pianta è stata accertata la presenza della malattia sin dal luglio 2017: a ottobre scorso, il rappresentante dei Cinque Stelle ha eletto il domicilio, per impedire tramite l’immunità parlamentare, ogni possibile procedura di eradicazione. Il tutto fino alla prima serata di oggi (14 gennaio 2019), quando anche con la presenza dei carabinieri, l’albero è stato abbattuto.
Di seguito riportiamo la nota la nota del sen. Lello Ciampolillo
“Questa sera alcuni presunti uomini dello Stato sono entrati come dei ladri nel mio campo a Cisternino e hanno tagliato il mio albero di ulivo. Hanno invaso una mia residenza senza alcun titolo e hanno volontariamente distrutto un meraviglioso ulivo che costituiva la prova evidente di come sia possibile combattere la Xylella nel rispetto della natura e dell’ambiente.
È stato un atto gravissimo, un attentato alla Costituzione e alla mia libertà di parlamentare della Repubblica. Ho ricevuto la solidarietà del Presidente Casellati, che ringrazio. Perseguiro’ in ogni sede gli autori di questo vile atto, compiuto proprio nel giorno in cui la magistratura ha dato un segno tangibile dell’esigenza di fare chiarezza sulla questione Xylella, con ciò anche raccogliendo le richieste contenute nell’esposto da me presentato con i colleghi parlamentari Debonis e Cunial.
Oggi avevo invitato le istituzioni ad un confronto sereno e senza pregiudizi sull’argomento. La risposta delle istituzioni regionali è stata vergognosa, subdola e violenta, degna di uno Stato di polizia. Continueremo a difendere gli ulivi pugliesi e la nostra splendida terra, nonostante le arroganti intimidazioni subite in questi giorni”.