Buon mese di settembre per l’Aeroporto del Salento di Brindisi, che ha registrato 278.478 passeggeri in transito con una crescita dell’8 per cento sullo stesso mese del 2018, e 2.211 movimenti (+7,2 per cento).
Lo scalo aereo Karol Wojtyla di Bari, sempre a settembre, ha chiuso con una crescita pressoché identica nella percentuale: 556.528 passeggeri e +8,1 per cento.
Lo certificano le statistiche di Assaeroporti, l’Associazione Italiana Gestori Aeroporti. Si tratta per lo scalo di Brindisi di una performance che dal punto di vista percentuale è tra le migliori in Italia, e la migliore considerando aeroporti delle stesse dimensioni e bacino di traffico, trainata dalla forza dell’attrattività turistica della Puglia meridionale, con il Salento, Lecce, la costa otrantina e gallipolina, la Valle d’Itria e l’area collinare con Martina Franca, Cisternino, Ceglie Messapica, Ostuni, Fasano, l’alta costa ionica tarantina con le spiagge di Ginosa, la Murgia tarantina.
Una grande potenzialità da coltivare con nuovi collegamenti, e da sostenere con la realizzazione delle opere infrastrutturali progettate. Il risultato positivo è infatti legato soprattutto alla crescita dei voli internazionali. Passando alla lettura dei dati dei primi nove mesi del 2019 su base 2018, l’Aeroporto del Salento ha segnato un +17,9 con 578.744 passeggeri nei voli internazionali, e un +4 per cento 1.502.498 passeggeri nei voli nazionali, mentre il totale complessivo raggiunge 2.086.744 passeggeri e il +7,4 per cento. Non tutti i turisti diretti nella Puglia meridionale però arrivano o partono da Brindisi, che ha collegamenti relativamente limitati rispetto a Bari.
Bari nello stesso periodo presenta una crescita complessiva dell’11,8 per cento (4.254.994 passeggeri), così ripartita: voli internazionali +19,4 per cento (2.010.065 passeggeri), voli nazionali +5,7 per cento (2.231.606 passeggeri). Da notare l’equilibrio, nelle statistiche di Assaeroporti del Karol Wojtyla, tra il numero di passeggeri delle linee nazionali e quello delle linee internazionali, alimentato quest’ultimo anche dal flusso turistico diretto nel Leccese, nel Brindisino e nel Tarantino, e non solo verso l’area Gargano-Tremiti e le città costiere del Nord-Barese o del Sud-Barese (Trani, Barletta, Polignano, Monopoli).
Si tratta di numeri utili per la pianificazione dell’offerta turistica della Puglia meridionale, per politiche di miglioramento dei collegamenti tra un’area tanto vasta e il suo aeroporto, che devono rappresentare un impegno condiviso tra le amministrazioni locali, le Province e i sindaci dei territori di Lecce, Brindisi e Taranto, e di un confronto con Aeroporti di Puglia sul tema dei nuovi collegamenti internazionali, ma anche nazionali, con un prolungamento dei collegamenti stagionali: Salento e Nord Brindisino sono infatti ancora pieni di turisti stranieri grazie alla loro attrattività complessiva, che va incrementata con offerte per i tour culturali e scolastici, e quelli per gli anziani.