Dalla Puglia alla Grecia in idrovolante: “Per l’estate 2020 scali a Nardò, Gallipoli e Taranto per Corfù e Paxos”

    Indrovolante
    Indrovolante

    Incontro a Corfù tra i partner del progetto Swan per collegare attraverso il mar Ionio l’Italia anche con Erikusa, Matraki e Othoni. Finanziamento da tre milioni di euro e una rete tra Italia e Grecia

    C’è un obiettivo chiaro: estate 2020. Un ulteriore passo avanti per Swan (Sustainable water aerodrome network), il progetto di collegamento sul Mar Ionio tra Italia e Grecia, in idrovolante. Si è appena concluso l’incontro a Corfù tra i partner per rendere realtà i collegamenti da Nardò, Gallipoli e Taranto alle isole greche.

    Il progetto ha preso forma negli scorsi mesi grazie alle risorse del programma di cooperazione Eu 2014/2020 Interreg Grecia-Italia, che ha finanziato Swan con circa tre milioni e ha messo su una rete che comprende l’autorità portuale di Corfù, il Comune di Corfù, l’autorità di sistema portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, il Comune di Gallipoli e quello di Nardò, oltre al supporto di Aviazione marittima italiana e la società Master Ludi.

    L’idea è quella di realizzare, nei porti di Taranto, Gallipoli e Santa Maria al Bagno (e dall’altra parte in quelli di Corfù, Paxos, Erikusa, Matraki e Othoni) otto idroscali in grado di ospitare gli idrovolanti, che saranno utilizzati sia per una serie di servizi sul territorio (protezione civile, monitoraggio ambientale, soccorso e assistenza) sia per servizi informativi e culturali. Soprattutto, consentiranno lo sviluppo del turismo in idrovolante, con collegamenti fra la Puglia e la Grecia.

    Il prossimo passo sarà lo studio di progettazione generale, poi si procederà con la progettazione esecutiva degli idroscali e dei mini terminal che avranno servizi di accoglienza passeggeri, uffici, punti di primo soccorso, servizi igienici e ristorazione, le valutazioni di impatto ambientale e i test.

    Dall’altra parte della costa ci aveva già provato Otranto con l’aliscafo, ma il servizio era poi naufragato a causa del commissariamento dell’azienda di trasporti. Ora ci riprovano sullo Ionio, puntando sull’idrovolante e prima di tutto sulla realizzazione degli idroscali. Il primo punto, infatti, è proprio questo: la costruzione di strutture che permettano partenze e arrivi dei mezzi, con l’approdo a terra, un piccolo terminal per i passeggeri, e prima di tutto uno specchio d’acqua adatto per decolli e atterraggi.

    fonte RepubblicaBari.it