La battitura della ‘Nzegna perde per strada una delle sue storiche tre giornate

Madonna di Belvedere Batutta Nzegna
Madonna di Belvedere Batutta Nzegna

La millenaria tradizione della battitura della ‘Nzegna perde per strada una delle sue storiche tre giornate! Una tradizione rivisitata o una svista che può ancora essere rimediata?

Di seguito le considerazioni dell’avvocato Pasquale Lanzilotti

CAROVIGNO – Le tradizioni non sono più tali laddove sono soggette a rivisitazioni ingiustificate e, peraltro, impropriamente motivate.
E’ quanto emerge dalla mortificante lettura del Verbale di Deliberazione della Commissione Straordinaria con i Poteri della Giunta Comunale n. 61, pubblicato in data di ieri sull’Albo Pretorio del Comune di Carovigno, che non potrà passare inosservato ad ogni singolo cittadino che ha a cuore le sorti di questa città.
Perché è giusto porsi interrogativi, legittimo approfondire e sopratutto doveroso da parte delle Istituzioni Civili e Religiose fornire le doverose risposte che il popolo carovignese merita.

Orbene, stando al contenuto del suddetto verbale, il programma delle manifestazioni religiose e civili in onore della nostra Santa Patrona Maria di Belvedere risulterebbe essere stato oggetto di rivisitazione su espressa richiesta dal Parroco della Parrocchia S. Maria Assunta in Cielo e acquisito al protocollo generale dell’ente al n. 8289 del 06.04.2022, prevedendo, oltre ai tradizionali cortei religiosi, solo due momenti per lo svolgimento della tradizionale “Battitura della ‘Nzegna”, precisamente il giorno 19 aprile (martedì) in piazza Machiavelli (bisognerebbe specificare agli addetti ai lavori che da toponomastica è un Largo e non una Piazza) e il giorno 23 aprile (sabato) presso il Santuario di Belvedere.
Conseguentemente, la Commissione Straordinaria, preso atto del programma così come “rivisitato” e comunicato dal Parroco, lo avrebbe approvato, emanando indirizzi e direttive organizzative ed economiche finalizzate alla sua attuazione.
A tal punto una prima domanda sorge spontanea (per dirla alla “Lubrano”).

Sulla scorta di quali ragioni, qualora ve ne fossero e forse non meglio esplicitate nel suddetto verbale, è stata proposta e approvata una simile rivisitazione, depennando lo svolgimento del tradizionale e millenario rito della battitura nella giornata del martedì e nel cuore pulsante della città, ovvero in Piazza ‘Nzegna?

Forse i più penseranno alle necessità di contenimento dei contagi da COVID-19, altri alle problematiche di gestione della sicurezza in funzione delle norme vigenti in materia di pubblici spettacoli, tra l’altro richiamate nello stesso verbale dalla Commissione Straordinaria, la quale ha inteso assicurare “i necessari adempimenti affinché il tradizionale momento di “Battitura della ‘Nzegna”, nei giorni programmati del 19 e 23 aprile p.v., si svolga nel rigoroso rispetto delle vigenti disposizioni normative in materia di pubblico spettacolo, oltre che nel rispetto delle disposizioni anti contagio da COVID 19, da ultimo riportate nella sopra richiamata Ordinanza del ministro della Salute 1° aprile 2022, osservando le norme in materia di distanziamento e prevenendo situazioni incontrollate di assembramento”.
Tuttavia, risulta davvero difficile comprendere la ragione per cui nell’anno domini 2022 il tradizionale rito religioso della battitura della ‘Nzegna sarà celebrato soltanto in due occasioni, escludendo dai luoghi di svolgimento la storica piazza della Città.

Non fosse altro perche’, a mente delle prescrizioni imposte dalle disposizioni richiamate dalla Commissione Straordinaria nel citato verbale, risulterebbe, invece, ipoteticamente e tecnicamente possibile e consentito.
E’ la stessa Commissione, difatti, a scrivere che “con la cessazione dello stato di emergenza sanitaria conseguente la pandemia, attualmente è consentito lo svolgimento delle celebrazioni religiose e civili nel rispetto delle disposizioni da ultimo contenute nell’ordinanza del ministro della Salute 1° aprile u.s., recante “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”, pubblicata sulla gazzetta ufficiale n.79 del 4 aprile 2022.”

Ordinanza che, relativamente agli spettacoli dal vivo, prevede di “definire il numero massimo di presenze contemporanee di spettatori, in base alle disposizioni nazionali vigenti. Riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare code e assembramenti di persone in tutto il percorso di entrata e uscita. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita”, oltre alle disposizioni di carattere generale finalizzate ad assicurare il giusto distanziamento e situazioni incontrollate di assembramento.

Tutto questo non era possibile garantirlo anche in Piazza ‘Nzegna, allo stesso modo di quanto invece è stato ritenuto praticabile in Largo Machiavelli? Oppure Largo Machiavelli, chissà per quali strane e astrali congetture, risulterà totalmente esente da ipotetiche situazioni incontrollate di assembramento rispetto a quelle che si sarebbero potute verificare in Piazza ‘Nzegna?

Allo stesso modo, per quale motivazione tecnica è stata operata una valutazione di fattibilità circa il rispetto in Largo Machiavelli delle disposizioni vigenti in materia di pubblico spettacolo introdotte precedentemente alla pandemia con il c.d. “decreto Gabrielli”(anno 2018), diversamente non garantibile per Piazza ‘Nzegna? Eppure, nell’anno 2019, l’ultimo anno di svolgimento della tradizionale battitura della ‘Nzegna che si ricordi prima del verificarsi degli avversi eventi pandemici, i requisiti previsti dal suddetto decreto sono stati puntualmente soddisfati con un idoneo piano di sicurezza predisposto dell’Amministrazione Comunale sia per Piazza ‘Nzegna, che per Largo Machiavelli.

E quand’anche così non fosse, perché non consentire lo svolgimento di entrambe le battiture in Largo Machiavelli, unico luogo ritenuto idoneo e sicuro e per il quale il Piano di Sicurezza è stato comunque preventivato per la giornata del Martedì? Predisporlo anche per il Lunedì comporterebbe, forse, una lievitazione dei costi? Probabilmente è questa la vera ragione di una simile decisione?
Tutti interrogativi di un comune cittadino, quelli innanzi prospettati, che meriterebbero compiute risposte, perché ad oggi l’unica malcelata intenzione rinvenibile dalla lettura del summenzionato verbale è quella di un limite massimo di spesa imposto dalla Commissione per la festa patronale e pari ad €. 11.250,00 (neanche 1,50 euro a cittadino e pari, probabilmente, al valore che ci viene attribuito), nonché la lapidaria e mortificante, ma, comunque, non giustificata e forse più intuibile considerazione desumibile dall’antico e noto proverbio “meglio feriti, che uccisi”!

Per la serie meglio poco, che niente!
Ma siamo sicuri che accontentarsi del poco non significherebbe arrendersi, ancora una volta, all’idea dell’ennesimo torto subito da parte di una Comunità che ha già pagato un prezzo troppo alto, generando una vera e propria rottura con la storia, oltre che un pericoloso precedente?

Perché, oltre quel poco, resterebbe il beffardo paradosso di un Luna Park regolarmente autorizzato con apposito piano di sicurezza e collaudo in un luogo fisicamente delimitato da barriere e ove è stato ipotizzato il rischio “consentito” di situazioni incontrollate di assembramento e della mancata osservanza delle vigenti norme di distanziamento.