Direzione Italia interviene sulla situazione dell’Ospedale di Ostuni: “Il nostro silenzio non è servito a niente”.
Siamo stati in silenzio per alcune settimane nella speranza che qualcosa di buono potesse accadere, ma pur notando negli ultimi giorni che i lavori presso la nuova piastra dell’ospedale civile di Ostuni sono ripartiti, siamo sicuri a questo punto che le rassicurazioni di qualche mese fa su l’ultimazione degli stessi entro il mese di dicembre resterà solo utopia.
Ci sembra necessario ed urgente chiedere al sindaco, massima autorità sanitaria sul territorio, di farsi promotore di un incontro con i vertici della nostra ASL al fine di verificare lo stato di avanzamento dei lavori ed il rispetto del crono programma degli stessi. L’ultimazione della nuova ala è ormai attesa da tantissimi anni, vale la pena ricordare che la cantierizzazione avvenne nel 2007, e che il suo interno (3.000 mq) sarebbe stato così suddiviso: al pianterreno il presidio del 118, la radiologia e i laboratori; al primo piano la terapia intensiva e la cardiologia intensiva; al secondo piano le degenze.
Direzione Italia Ostuni è fermamente convinta che solo il completamento di questa imponente opera possa davvero mettere il territorio del nord brindisino, in attesa della costruzione (se mai così sarà) del nuovo ospedale tra Fasano e Monopoli, in condizioni di veder rispettato il diritto alla salute dei propri abitanti. In questi anni abbiamo dovuto assistere a molti tentennamenti, tant’è che la nuova ala è ancora li allo stato “grezzo”, e questo ci fa amaramente riflettere su come sia inimmaginabile poter vedere sorgere un nuovo complesso da milioni di euro quando qui ad Ostuni ancora non si può completare un qualcosa che richiede un impegno economico molto meno consistente.
Da qualche giorno, e quindi in netto ritardo rispetto a quanto stabilito, è partita con il turno di guardia notturno seppur con grande sacrificio per i pochi medici costretti ad effettuare un turno di notte ogni tre giorni (viste le ferie estive da godere) l’osservazione breve di cardiologia. Riguardo invece la pediatria, nonostante le promesse e l’acquisizione delle adesioni siamo ancora ben lontani dal poter ottenere l’ osservazione breve con guardia attiva (prevista a far data dal mese di maggio (2017). Siamo in pieno periodo estivo con aumento notevole del numero di bimbi che accedono al pronto soccorso e con le lamentele continue di genitori che pretendono (a ragion veduta) le consulenze pediatriche con i relativi patemi d’animo vissuti dagli stessi.
È duro poi vedere i lavori in corso di ammodernamento del pronto soccorso che, nonostante l’impegno profuso dalla ditta, sono in ritardo di un mese e 10 giorni con il rischio di essere completati alla fine della stagione estiva.
Ma quello che sconcerta, come si è potuto leggere anche dai giornali locali in questi giorni, è quello che sta avvenendo al pronto soccorso del Perrino di Brindisi, al collasso come ogni anno per l’avvento della stagione estiva ma soprattutto perché la riduzione dei posti letto e la chiusura e/o la trasformazione di alcuni presidi lo stanno sovraccaricando.
Fanno sapere infine da Direzione Italia che “Abbiamo iniziato questa battaglia tanto tempo fa e non abbiamo assolutamente intenzione di arrenderci finchè non vedremo pienamente tutelato il diritto alla salute dei cittadini del nostro territorio tenendo conto che attualmente si è ben lontani da tale obiettivo visto che i due presidi di riferimento Brindisi e Francavilla non sono assolutamente idonei ad accogliere tanti pazienti. ”
“ Esortiamo i dirigenti ASL e la Regione a fare un passo indietro restituendo dignità all’ospedale di Ostuni per tanti decenni fiore all’occhiello della sanità brindisina potenziandolo piuttosto che continuare con il suo smembramento”.