Locorotondo: Palmina – Amara terra mia

    Giovanni Gentile, attraverso la voce e il corpo dell’interprete Barbara Grilli, racconta, in un monologo a tratti amaramente ironico, deluso, arrabbiato ma con un finale carico di speranza, la vicenda di Palmina Martinelli, la 14enne di Fasano arsa viva nel 1981 per aver detto di no al giro di prostituzione gestito da persone a lei vicine. La storia di Palmina è ancora oggi, a 35 anni di distanza, una storia ingombrante per la Puglia, per l’ Italia e per tutto il sistema giudiziario

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    Raccontare la verità, gridarla, senza fraintendimenti. Questo è lo scopo che Giovanni Gentile e Barbara Grilli, rispettivamente autore/regista e attrice, si prefiggono in questo spettacolo.
    Sessanta minuti di un monologo complicato, forte, doloroso, recitato ad un ritmo intensissimo, da cui lo spettatore risulta rapito, catapultato in un’altra epoca, immobile sulle sedie.

    Si ripercorrono le tappe della tragedia umana e giudiziaria di Palmina Martinelli, la 14enne fasanese uccisa nel 1981 e che sembra, ancora oggi, un peso per questa regione. Una storia che ancora si sussurra, che non si può ancora urlare e definire conclusa oggi, a 37 anni dai fatti.

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    Si parlerà di un Pubblico Ministero instancabile, Nicola Magrone, oggi sindaco di Modugno e del Dott. Di Bari, ex-sindaco di Fasano, all’epoca giovane chirurgo del Pronto Soccorso. Si parlerà di una silente criminalità organizzata, di giudici e sentenze incomprensibili e di un processo che sfocia nel paradosso. Perché, per dirla con le parole del pubblico ministero di allora “le aule di giustizia non sempre si meritano quell’encomio solenne, quell’adulazione continua, quell’ammirazione. Perché le aule di giustizia sono anche luoghi dove si commettono estremi atti di IN-giustizia“.

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