Martina, con ‘La donna serpente’, opera-fiaba di Casella, si alza il sipario sul 40mo Festival della Valle d’Itria

    Festival la donna serpente
    Festival la donna serpente

    Festival_la_donna_serpente2La donna serpente, “opera-fiaba” di Alfredo Casella inaugura questa sera il 40° Festival della Valle d’Itria, nella tradizionale cornice dell’ atrio del Palazzo Ducale. Tratta dall’omonimo dramma di Carlo Gozzi, autore a cui il genere operistico deve capolavori come Turandot e L’amore delle tre melarance, entrambe opere assai vicine, per spirito e temperatura drammatica, alla Donna serpente.

    La Donna Serpente tenne occupato Casella per tre anni prima dell’andata in scena al Teatro Reale di Roma il 17 marzo 1932. Il musicista precisò i9 criteri seguiti durante la stesura: scelta di un soggetto calato nel mondo irreale, fantastico, dal momento che l’opera sarebbe già di per sé un genere anti-realistico, prevalenza assegnata alla musica. L’intera partitura pullula di reminiscenza, manipolazioni, travestimenti stilistici, nel gusto del pastiche coltivato con naturalezza da Casella. La Donna Serpente si presenta come un’antologia di testi visitati, introiettati con eclettica voracità e fatti propri dall’autore. Casella e Gozzi riportano l’opera italiana nel regno della più assoluta libertà creativa, emancipando l’ispirazione da vincoli e costrizioni di maniera; il risultato è tutto in una limpidezza esemplare, che rimanda al nitore degli albori del melodramma, al gusto del “recitar cantando”, alla sapienza della scrittura vocale, che gioca con la tecnica dell’abbellimento e della variazione. Nella Donna serpente l’elemento fiabesco convive con la Commedia dell’Arte, il divertissement di ascendenza rossiniana con l’elemento solenne e sacrale caro al melodramma italiano ottocentesco, mentre la struttura ricercata e complessa di alcune scene riporta alle spericolate architetture barocche, progenitura dichiarata per l’elemento fantasmagorico essenziale nell’opera.

    In altri termini, Casella si dichiara erede della grande e plurisecolare tradizione musicale italiana e ne distilla una sintesi che genera elementifestival_manifesto2014 creativi pienamente autonomi e originali. Si è detto “tradizione musicale”, e non “melodrammatica”, in quanto – proprio come in Rossini, e in genere in tutto il Belcanto italiano – protagonista assoluta in Casella resta la componente musicale, ponendosi dichiaratamente il dramma e i personaggi – frutto di irrefrenabile fantasia – al servizio della stessa.

    Una brillantissima fantasmagoria musicale, quindi, che ben si presta a segnare i festeggiamenti – simbolici e non – di un Festival che al Belcanto italiano si è da sempre votato.

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    Il progetto culturale verrà valorizzato dalla presenza sul podio di un direttore della statura di Fabio Luisi, che ha accettato di celebrare l’importante anniversario del Festival onorandolo della sua presenza.

    Lo spettacolo sarà affidato all’estro del regista Arturo Cirillo, tra i più ammirati talenti teatrali italiani di oggi, affiancato dai suoi collaboratori di sempre: Dario Gessati per le scene e Gianluca Falaschi per i costumi. Allo stesso collaudato team creativo il Festival deve uno degli spettacoli più riusciti degli ultimi anni, Napoli milionaria del 2010.

    La lunga locandina prevede la partecipazione, a fianco dei protagonisti che dovranno garantire le necessarie doti vocali – e attoriali – richieste dalla complessa partitura (Angelo Villari, Zuzana Markovà, Vanessa Goikoetxea, Domenico Colaianni, Carmine Monaco), di diversi giovani talenti, alcuni dei quali usciti dall’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, significativa testimonianza dell’importante lavoro fatto negli ultimi anni in termini di ricerca e investimento.

    SCHEDA LA DONNA SERPENTE

    Luogo : Martina Franca – Palazzo Ducale

    Autore : Alfredo Casella

    Opera fiaba in un prologo, tre atti e sette quadri
    di Cesare Vico Ludovici, da Carlo Gozzi
    Editore Casa Ricordi, Milano

    Altidòr ANGELO VILLARI
    Miranda ZUZANA MARKOVÁ
    Armilla VANESSA GOIKOETXEA
    Farzana ANTA JANKOVSKA
    Canzade CANDIDA GUIDA
    Alditrúf SIMON EDWARDS
    Albrigòr DOMENICO COLAIANNI
    Pantùl PAVOL KUBAN
    Tartagíl TIMOTHY OLIVER
    Tògrul DAVIDE GIANGREGORIO
    Demogorgòn CARMINE MONACO
    La Corifea / Una voce nel deserto / La fatina Smeraldina CAROLINA LIPPO
    Badur / Il Corifeo GIORGIO CELENZA
    Un primo messo / La voce del mago Geònca ROCCO CAVALLUZZI
    Un secondo messo FRANCESCO CASTORO

    Danzatori FATTORIA VITTADINI:
    Mattia Agatiello, Cesare Benedetti, Luciano Ariel Lanza, Vilma Trevisan
    Coreografie di RICCARDO OLIVIER

    Maestro concertatore e direttore d’orchestra FABIO LUISI
    Regia ARTURO CIRILLO

    Scene DARIO GESSATI
    Costumi GIANLUCA FALASCHI
    Disegno luci GIUSEPPE CALABRÒ

    Coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Torino

    Coro della Filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj-Napoca
    Maestro del coro Cornel Groza

    Orchestra Internazionale d’Italia