Nel corso del Consiglio Comunale di lunedì scorso, abbiamo appreso che il Comune di Cisternino ha sottoscritto il contratto per la concessione in comodato d’uso gratuito per l’installazione sul territorio comunale di antenne predisposte alla diffusione del servizio 5G a titolo sperimentale.
Al termine di una discussione lunga circa tre ore relativa all’opportunità o all’inopportunità di avviare la sperimentazione di tale tecnologia nel nostro paese (come da Delibera di Giunta Comunale n.119 del 06.06.2019, con il Sindaco peraltro assente) poi rivelatasi di fatto inutile, proprio il primo cittadino ha annunciato di aver già firmato il contratto, atto di cui erano all’oscuro non soltanto i consiglieri di minoranza e, conseguentemente, i cittadini, ma addirittura alcuni consiglieri della stessa maggioranza.
A ciò va aggiunto il carattere riservato del medesimo contratto e la possibilità concessa, in tal modo, a una società privata, la cui natura è unicamente quella di ottenere profitto, di usufruire di beni pubblici, ossia strutture di proprietà comunali su cui alloggiare le antenne, allo scopo di ricavare quel profitto in totale gratuità, ossia senza che il nostro Comune ricavi un solo Euro da tale operazione.
Ora, come già avvenuto per la questione Xylella qualche mese fa, non è nostra intenzione disquisire sulla pericolosità del 5 G per la salute pubblica, così come non intendiamo avanzare sentenziose asserzioni di carattere scientifico o presunto tale. Intendiamo, però, sottolineare come, forse, dati i numerosi dubbi ancora esistenti su tale tecnologia e sulla sua potenziale pericolosità, non fosse il caso di fare un tale balzo in avanti che, come stiamo notando in queste ore, sta sollevando numerose perplessità nei cistranesi, una fuga in avanti che ha il gusto di una velleitaria corsa al futuro di cui l’Amministrazione Convertini intenderà vacuamente vantarsi, un atteggiamento già ampiamente sciorinato in questi anni in ogni occasione utile. Sarebbe, invece, opportuno pensare a una consultazione locale per mezzo di un referendum, allo scopo di lasciar scegliere, nei limiti del possibile, i cittadini.
Non siamo affatto contro il progresso, anzi, tutt’altro, il progresso tecnologico è fondamentale e doveroso, necessario per tutti, ma talvolta il “popolare” beneficio del dubbio e il Principio di Precauzione (art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea), in questo caso, potrebbero e dovrebbero avere la preminenza su motivazioni di carattere turistico e tecnologico, come richiamato ieri da diversi membri della maggioranza.
In tutto questo, dunque, ci sentiamo di criticare una volta di più il metodo più che il merito della vicenda, poiché la perseverante Giunta di Luca Convertini si è nuovamente fatta beffe degli organi democratici, in modo poco corretto nei confronti dell’assise comunale, per la quale evidentemente nutre scarsa simpatia, e poco trasparente nei confronti dei cittadini, di nuovo presi per mano da un’abile e retorica macchina propagandistica che fa dell’arroganza e del rigetto verso qualunque forma di dialogo e di confronto la propria cifra stilistica. E ci stupisce, peraltro, il silenzio di alcune frange della variopinta lista “Noi, Cisternino”, alle quali le tematiche ambientali (sì, perché qui si parla di inquinamento elettromagnetico, sia chiaro) evidentemente stavano a cuore solamente in campagna elettorale, mente oggi risulta essere assai più conveniente accodarsi e tacere, in barba allo slogan “Lavoro, Cultura, Natura”.
Non sta a noi stabilire se il 5G sia o non sia dannoso, ma, molto probabilmente, attendere ancora qualche mese sarebbe stato più consono, benché l’ego smisurato dei nostri amministratori sia sempre e sempre più affamato di medaglie da appuntarsi sulla già autodecorata giubba arancione.
«Per la Giunta Convertini, questa è l’ennesima autorete in poco più di tre anni di governo», attacca Pierdonato Costa, fondatore del movimento Opportunità Civica, «è sbagliato, per un’Amministrazione coscienziosa, essere superficiali su questioni relative alla salute pubblica. È un bene che una nuova ed efficiente tecnologia possa diffondersi, ma è necessario che si diffonda dopo che ne sia stata confermata la salubrità e la non dannosità. Sarebbe stato sufficiente attendere qualche mese, al termine della fase sperimentale».
«La vicenda 5G reca un retrogusto amaro, non propriamente democratico e trasparente, un atteggiamento che ha portato il Consiglio Comunale a discutere invano e per un tempo dilatatissimo su qualcosa che, senza rispetto per il consiglio stesso, di fatto non sussisteva», è l’opinione di Piergiuseppe Mola, esponente del movimento, «in quanto il contratto di comodato d’uso gratuito con la società facente capo a Telecom Italia era già stato sottoscritto, come dichiarato in zona Cesarini dal Sindaco.
Il progresso, seppure non a tutti i costi, è cosa buona e giusta, ma vedere nuovamente il dialogo, l’auspicabile confronto con i cittadini e con le odiate minoranze venire meno anche su tematiche così delicate fa davvero male. E l’attuale Amministrazione, diabolicamente, persevera in questo modo di agire, sprezzante dei pareri contrari e finanche di chi osi mettere in dubbio unicamente le tempistiche, prima ancora che il merito, di determinate scelte».