Il cashback è uno degli strumenti che il Governo intende promuovere per ridurre l’uso dei contanti, attraverso un “ritorno” di una percentuale di quanto spenderemo. Il Garante per la Privacy si è pronunciato favorevolmente sulla prima bozza di regolamento.
Nella seduta del 13 ottobre il Garante per la tutela dei dati personali ha espresso parere favorevole, ai sensi dell’articolo 57, par. 1, lett. c), del Regolamento, sullo schema di regolamento recante le condizioni e i criteri per l’attribuzione delle misure premiali per l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici, da adottare ai sensi dell’articolo 1, commi da 288 a 290, della legge 27 dicembre 2019, n. 160.

Non si tratta di un’approvazione definitiva e completa, lo stesso Garante ha già rilevato alcune criticità che andranno approfondite. Tuttavia, ha preso il via il regolamento che dovrà disciplinare il cashback: meccanismo di ritorno di parte del danaro speso attraverso strumenti elettronici. Una modalità con la quale il Governo intende arginare l’uso del contante e, almeno nelle intenzioni, favorire l’emersione del nero.
L’adesione al programma cashback sarà facoltativa, non verrà obbligato nessuno ad aderire ad un sistema che restituirà una percentuale delle spese effettuate per gli acquisti. Il rimborso verrà accreditato direttamente sulla carta utilizzata e dovrebbe seguire di qualche giorno il momento della spesa.
Quali sono le implicazioni rispetto alla privacy delle persone? Beh, a chi come noi si occupa del mondo digitale non sfugge quanto siano appetibili i dati dei consumi degli Italiani. Dove andiamo a fare la spesa e quanto spendiamo, cosa compriamo, come passiamo il nostro tempo libero. Ancora, dove andiamo a curarci e per quali patologie, quali farmaci acquistiamo o dove passiamo le vacanze. Queste ed altre caratteristiche di ognuno di noi, rapportate a numeri più grandi, forniscono un quadro preciso delle preferenze degli Italiani. Organizzazioni di qualsiasi genere darebbero qualsiasi cosa pur di venirne in possesso ed è quindi bene vigilare sugli sviluppi di una tecnologia tanto utile quanto rischiosa.