Torre Guaceto: sferrato un altro colpo alla pesca illegale.
Nell’area marina protetta sono state scoperte in flagranza di reato due persone, residenti nel comune di Carovigno, mentre, a bordo di un’imbarcazione, tiravano a bordo le reti gettate in mare in precedenza e ormai colme di fauna ittica.
I due soggetti non erano in possesso di licenza di pesca e tanto meno di autorizzazione alla pratica dell’attività all’interno dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto. A peggiorare il quadro già complicato, c’è una circostanza di notevole rilievo: questi stavano pescando in zona B parziale della Riserva, un’area in cui è fatto assoluto divieto di pesca sia professionale, ché sportiva.
E non era la prima volta che questi soggetti invadevano le acque protette. Per diversi giorni l’attività illegale è stata monitorata dalle telecamere del sistema di video sorveglianza messo a disposizione della Riserva di Torre Guaceto dal Ministero dell’Ambiente e dagli operatori del Consorzio Gestore, sempre vigili affinché all’interno dell’Area Protetta non vengano perpetrati reati che possano ledere l’ambiente ed i suoi abitanti.
Tutto il materiale registrato dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto è stato utile al Comando della Guardia di Finanza di Brindisi il quale ha provveduto ad intervenire immediatamente. La motovedetta, infatti, è entrata in azione alle 5.30 di mattina sorprendendo i due carovignesi in flagrante ed emettendo a loro carico una denuncia per pesca di frodo e procedendo con il sequestro dell’imbarcazione e di tutta l’attrezzatura presente a bordo della stessa.
Per questo risultato ottenuto, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ringrazia il Comando della Guardia di Finanza di Brindisi per l’importate ed ottimo lavoro svolto e ricorda l’importanza del protocollo sottoscritto dall’ente e dai pescatori locali, che oggi è alla base dei controlli ferrei che vengono svolti all’interno dell’Area Protetta e della lotta alla pesca illegale portata avanti nelle acque della Riserva.